Il Frassino: albero della Manna

I manneti sono cedui di diverse specie – appartenenti al genere Fraxinus – specializzati per la produzione di manna.
Sono indicati come «frassini da manna» numerose varietà selezionate, appartenenti alle specie: Fraxinus ornus L., Fraxinus oxyphylla Bieb. e Fraxinus excelsior L. (OIENI, 1953).
Per quanto riguarda le varietà utilizzate, in letteratura si ritrova un importante «monografia sul frassino» di FRANCESCO MINA’ PALUMBO del 1860, nella quale cita oltre quaranta specie utilizzate per l’estrazione della manna.
Attualmente le due varietà di frassino maggiormente presenti sono il Fraxinus ornus (orniello o amolleo) e il Fraxinus oxicarpa, il primo rilascia una manna più dolce, mentre il secondo è caratterizzato da una maggiore produzione.
I manneti di solito vengono impiantati mettendo a dimora semenzali di 2-3 anni o trapianti 1S+2T o 2S+2T. Le distanze d’impianto variano fra 1,5-2 m e 3-4 m in relazione al terreno e alla varietà coltivata.
Nei primi anni le cure colturali consistono in diserbi, sarchiature e in una leggera potatura. Quando le piantine raggiungono il diametro di due pollici, vengono innestate. Le piante sono curate in modo che il tronco venga su perfettamente liscio, successivamente viene leggermente inclinato in modo da facilitare la formazione dei «cannoli».
Questi possono essere coltivati a ceduo disetaneo o coetaneo. Secondo OIENI (1953) la forma più razionale è la prima, che consente di sostituire gradualmente, su ogni ceppaia, i polloni esauriti con altri polloni scelti. Con il taglio raso, invece, dopo 3-4 rotazioni bisogna procedere ad un nuovo impianto.
L’albero risulta esser maturo e quindi pronto per la prima incisione già dal 7°- 8° anno e, mantiene un ciclo di produzione per circa 20 anni.
L’incisione viene eseguita in genere dalla seconda settimana di luglio, ma le varietà più precoci entrano in produzione già a giugno, per protrarsi in base all’andamento stagionale anche fino a settembre.